domenica, aprile 23, 2006

Riflessioni

L'Unione ha vinto, è inutile insistere, se non si è riusciti a dimostrare eventuali "errori" fino ad ora, adesso è troppo tardi. E' necessario però trarre da quanto è successo delle conclusioni dalle quali derivino poi precise linee guida nel prossimo futuro. Non ci si può lamentare, ad esempio, se le schede contestate sono poche in relazione al numero delle sezioni, è assolutamente necessario lavorare sui rappresentanti di lista a livello di selezione, formazione e controllo. Mi sembra che la gestione delle elezioni abbia evidenziato una carenza organizzativa, non tanto del governo ma dei partiti che compongono la CdL, Forza Italia i primo luogo. Ed è necessario fare presto perchè il referendum è vicino così come le elezioni amministrative per alcuni importanti comuni.
Per quanto riguarda invece lo scenario nazionale si può affermare una cosa certa: tra un anno o tra 5 anni le prossime elezioni politiche le vince la CdL. Le prime avvisaglie le abbiamo avute con la sceneggiata indecorosa dell'accaparramento delle poltrone. A seguire vedremo questa "Unione" naufragare nella politica estera, quindi assisteremo, unica iniziativa di cui sono capaci, alla presentazione di una finanziaria che, oltre ad aggravare il carico fiscale gravante sui cittadini italiani, avrà il merito di smorzare, se non arrestare del tutto la crescita economica, nobile regalo di Berlusconi a questa indegna maggioranza. Altro non credo che potranno fare, ne nel primo anno ne negli improbabili 4 successivi. E questa inettitudine condita di buonismo melenso del miglior Prodi non potrà che portare all'unica conclusione logica, come già porto nel 2001: la vittoria della CdL.
A meno che ... Follini, da vera quinta colonna, non traghetti una parte dell'UdC a sinistra, e potrebbe comunque non bastare. Oppure che la CdL faccia fallire il referendum sulla riforma costituzionale perdendo così la lega, già colpita da risultati elettorali preoccupanti e da un vuoto di leadership che potrebbe favorire "sbandamenti" del partito.
A meno di strategie suicide quali quelle indicate, il governo del dopo Prodi sarà della CdL. Si, ma nel frattempo? nel frattempo è necessario fare una opposizione dura, intelligente, furba, leale nei confronti del Paese e carogna nei confronti del governo. Bene fanno Berlusconi ed i leader della CdL in questi giorni, a quanto si legge sui giornali, a valutare bene la scelta della circoscrizione nella quale essere eletti, laddove si sono presentati in più di una, in modo da selezionare un manipolo di parlamentari fedeli e disponibili al 100%.

lunedì, aprile 10, 2006

La Casa delle Libertà vincente come terapia sociale

Pubblico un post che mi sembra molto intelligente di PerlaScandinava :

Non so se il mio si possa definire un appello al voto, per la Cdl, naturalmente. Non so come si scrivono gli appelli, io. Una cosa però la so bene: questo governo deve continuare il suo lavoro!
Mi aspetto, da italiana che dall'estero guarda con attenzione maniacale quanto sta avvenendo nel suo Paese d'origine, l'avverarsi di un desiderio: il compimento della desocialistizzazione della cultura italiana.
Vorrei che un uomo ricco, anzi ricchissimo, continuasse a governare la nazione europea più comunista d'occidente.

L'Italia ha bisogno di un Presidente del Consiglio come Berlusconi, ne ha bisogno come terapia contro il male che l'affligge da oltre cinquant'anni: l'odio di classe! Un odio instillato a piccole e grandi dosi nelle coscienze di noi Italiani immersi e sommersi dalla cultura antifascista, resistenzialista, operaista che, a partire dalla nostra Costituzione a forte impronta togliattiana, ha intossicato le coscienze di generazioni di italiani con dosi massicce di venefica invidia sociale. Attraverso i libri di testo, dalle aule scolastiche della nostra infanzia fino all'università, abbiamo imparato quanto fosse stato crudele il fascismo e quanto buono e da imitare fosse il modello comunista, che "povero" è bello e "ricco" è criminale. Ci siamo convinti che "la classe operaia va in paradiso" e la ricca famiglia Berlusconi (già mostruoso protagonista con questo cognome di un film di straordinario successo del 1977 di Dino Risi, "La stanza del Vescovo") va dritta all'inferno.

Ci hanno manipolati tanto bene da convincerci che la meritocrazia è un male che porta ingiustizie e disuguaglianze mentre il 6 politico per tutti è un diritto, una grande conquista per il proletariato sempre ostile ad ogni forma di perversa competizione individualista. Quel 6 politico per tutti (apparso e scomparso col sessantotto) si è trasformato in un anticorpo ideologico latente nel nostro comune sentire, pronto ad attaccare e distruggere il pericoloso "virus" liberale del rischio individuale come valore da promuovere in una società moderna occidentale.

Per alcuni decenni siamo vissuti ignorando, noi stessi per primi, quanto fossimo dei comunisti "in sonno", finchè uno stramaledetto riccone della Brianza non ci ha sfidati col suo successo mettendosi contro i nostri padri-padroni statalisti, potenti professionisti della politica partitocratica e assistenzialista. Ci siamo svegliati così antiberlusconiani viscerali cantando "Bella ciao", ignari che con quel canto cercavamo di esorcizzare non tanto l' invasor ma la nostra imbarazzante mediocrità di fronte alla quale ci aveva posti quel Cavaliere del Lavoro.
L'odio latente per quel produttore di ricchezza é deflagrato coinvolgendo quasi metà di noi Italiani. Alla sinistra non é restato che raccogliere e organizzare quest'odio e farne il suo unico potente strumento di conquista del potere.

L'antidoto "omeopatico" contro tutto questo può essere solo lo stesso Silvio Berlusconi.

domenica, aprile 09, 2006

Come si falsano le statistiche

E' un commento apparso su il Domenicale il 18 marzo scorso, è un po datato ma il contenuto è interessante.

Settimana scorsa abbiamo segnalato la discordanza, sui reati compiuti in Italia, tra i dati forniti da Luca Ricolfi, estensore del discusso Il contratto con gli italiani, e quelli del ministero dell'Interno. Ricorderete che Ricolfi assegna una valutazione zero all'operato del Governo (il numero dei reati nell'ultimo quinquennio è aumentato di circa il 10%), mentre il ministero dell'Interno indica una netta diminuzione, nello stesso periodo, di tutti i delitti di autentico allarme sociale (omicidi –17%; rapine –9,71%; autoveicoli rubati –26%; furti in casa –34%; rapine in ville –18%). Il ministro degli Interni ha spiegato l'arcano. Nel totale dei reati sono registrati sia i numerosi delitti per via informatica (carte di credito, bancomat...) che 5 anni fa quasi non esistevano; sia quelli denunciati alla Magistratura per violenze, blocchi stradali, interruzione di linee ferroviarie, assalti contro le persone e cose, in concomitanza di disordini provocati dagli estremisti che scendono in piazza. La media delle manifestazioni nazionali, locali, spontanee, organizzate, di fabbrica, di categoria è stata di 8.000 all'anno: 40.000 negli ultimi 5 anni, un record. Basti pensare a ciò che è successo a Milano per comprendere come migliaia di reati aggiuntivi siano stati compiuti per violenze di matrice ideologica, di prevenzioni culturali, d'estremismo ambientalista e sociale. La responsabilità di Ricolfi è pertanto di non aver approfondito il significato dei dati statistici globali: responsabilità grave per un ricercatore che voglia capire i fenomeni in profondità. Avrebbe così scoperto che i reati di allarme sociale sono diminuiti, mentre aumentano quelli originati da cortei di protesta. Insomma i sindacati, i verdi, l'estrema sinistra, i centri sociali, i no global, i "pacifisti", scendono in piazza, alcune loro "scorie" violano le leggi e fanno salire le "colpe" del Governo per la crescita dei reati da loro stessi provocata.

venerdì, aprile 07, 2006

Oriana Fallaci sulle elezioni.Un falso!

Vale la pena leggerla, estremamente efficace, imperdibile.
Questa lettera e' stata scritta da altri, che hanno riconosciuto, chiesto scusa e che si firmano
Il Giulivo & Zanzara:

www.ilgiulivo.com
zanzara.ilcannocchiale.it

Il testo l'ho trovato sul blog di DEBORAHFAIT.

"Mi hanno chiesto una
dichiarazione di voto. E io rispondo Si.
Perché e' questo il momento
di dichiarare con forza, con orgoglio la propria appartenenza. Senza
paura. Per il nostro futuro.
Io non voglio questa Sinistra. Perché
Prodi alla guida dell'Unione è il nulla. Perché Prodi è un non leader.
Non è la guida ma l'ostaggio consenziente di una non Unione. Un mediocre che ha fatto del non decidere il sistema di governo. Perché è un ex democristiano che oggi fa il pacifinto con i comunisti e i baciapile. Perché tutto è serio. Lui e' serio. La situazione e' seria.
L'Italia e' triste...Aria fritta, un vuoto a perdere. Perché non ha un partito. Perché ha guidato l'IRI della deindustrializzazione e ora dice
di avere un progetto industriale.
Perché ha fatto dell'Europa un
ufficio di passacarte senza un sogno e sogna di andare al governo fondando la crescita sul rilancio dell'Europa.
La Sinistra vive di contraddizioni. Perchè a sinistra ci sono i Gran Sacerdoti del culto della conservazione. Non decidono. Sono i Gattopardi del nuovo
millennio. Fingono di voler cambiare perchè tutto resti come prima.
Perché a Sinistra hanno un programma che si pesa a kili. Perché ci sono di Pietro con i Comunisti Italiani. Bertinotti con Mastella. La Bindi con Pannella.
Perché hanno già governato. Hanno fallito e li hanno
mandati a casa.
Perché non hanno una politica economica. Perché con
loro torna la lottizzazione l'unico principio che condividono. Perché hanno riempito l'Italia di immigrati clandestini. Perché non hanno una politica estera e "auspicano che le cose si risolvano con il buon
senso". Quale buon senso? Quello di chi assale un consolato per uccidere i diplomatici della democratica Danimarca?
Difendono l'Eurabia che non ha fondamento culturale. Vogliono dare il voto degli immigrati. Indiscriminatamente. Amano l'Islam e odiano gli israeliani,
perchè ricchi, e quindi da combattere. Odiano l'America.
Colpevole di essere il paese leader del capitalismo mondiale. Loro. I perfidi. I corrotti. Loro. Gli odiati Stati Uniti d'America. Per la sinistra è quindi inevitabile stare con i palestinesi e col mondo arabo.
Schierarsi con i proletari della situazione.
Islam e Sinistra. Il revival perverso di una sorta di patto Molotov-Ribbentrop. Un patto stretto tra due mondi che sembrerebbero opposti. Ma che sonoindissolubilmente uniti dall'odio contro un comune nemico. Sempre lo
stesso. Gli Stati Uniti. In nome di quell'odio questa Sinistra ci sta portando verso l'inevitabile resa. Verso il nostro annientamento come civiltà.
Si riempiono la bocca con i diritti, nel disinteresse per le
libertà dell'individuo, della donna. A loro non importa di tutti coloro che in medio-oriente ringraziano Dio ogni sera che cenano non per il cibo che hanno sulla tavola, ma per esserci arrivati ancora vivi a quella tavola. Loro chiamano i terroristi resistenti.
Sono solidali con l'Islam e non con il Papa. Hanno usato la morte di Giovanni Paolo II come occasione per sdoganarsi. Tutti in piazza San Pietro. Anche i comunisti. Quelli che Woytjla ha sepolto per sempre.
Quelli che qui inneggiano alla Rifondazione e difesa del Comunismo.
Hanno usato i disordini di Bengasi per alimentare l'odio. Per prendere qualche punto percentuale. La sinistra è solidale con i terroristi islamici per le vignette pubblicate in Danimarca. Vigliacchi. Dov'è la loro laicità? La
ostentano solo nei confronti del cattolicesimo. Fanno vignette contro Ratzinger "Il pastore tedesco" raffigurato come fosse un cane.
Per dire No a tutto questo io scelgo. Scelgo il Centrodestra perché vedo questa sinistra. Basta ascoltarli per aver voglia di scappare. E' una scelta culturale. E' una scelta di vita. E' una diversa visione dell'Italia e del Mondo. Scelgo Berlusconi e il suo progetto. Perchè non è statalista. Perchè crede nella Libertà e nel Liberismo e nell'individuo. Perchè è contro la politica vuota di contenuti dei D'Alema e Fassino. Perchè non odia come loro che fanno finta di amare per la paura dell'odio altrui. Perchè guarda al futuro e non al passato come loro. Perchè abbiamo avuto 5 anni di stabilità che una volta era un valore e ora ci siamo dimenticati dei 4 governi in 5 anni. Perchè è
amico di Bush, si amico degli USA senza vergognarsi della gratitudine che si deve agli USA e non di Cuba o di Hamas.
Perchè hanno detto che molte Leggi non saranno cambiate. Riconoscendone il Buon Governo.
Perchè con la riforma della Costituzione ha mantenuto una grande promessa. Perchè lavora giorno e notte per cambiare l'Italia.
Scelgo di stare con l'Italia che si oppone. Perché c'è un'Italia che non accetta passivamente l'annientamento culturale. C'è Un'Italia che non ci sta a questo gioco al massacro. C'è un'Italia che non accetterà mai
di rinunciare alle libertà che ha conquistato. Perché io al mio Paese ci tengo.
Vostra.
*Oriana Fallaci* "

giovedì, aprile 06, 2006

Prodi è una vergogna nazionale

Dal Blog di Watergate.


Ieri a Torino Romano Prodi, con la sua solita prosopopea e maschera da uomo serio, ha raccontato la vicenda di Berlusconi impegnato nella disputa contro Martin Schultz al Parlamento Europeo. Ha detto di essersi profondamente vergognato: io c’ero, mi sono coperto la faccia con le mani dalla vergogna.

Ecco invece come ci copriva di vergogna lui, e noi tenuti all’oscuro dalla stampa di regime:

Romano Prodi: “le gaffes lastricano la sua strada". In quasi tutti i governi (europei) cresce l’irritazione verso l’uomo al vertice della più importante istituzione europea. E, quel che è quasi peggio per l’uomo e per il suo incarico, Prodi sempre meno viene preso sul serio
.
(Die Welt 17/07/2001) E meno male che il loro slogan è "La serietà al Governo". Roba da matti.

Prodi è un problema per l’Europa, non essendoci modo per agevolarne l’uscita e non essendoci cenni di dimissioni volontarie i leader europei hanno la possibilità di lavoraci assieme, il che puo’ essere impossibile, o più spesso di lavoragli attorno.
(Times 02/02/2002)

Per la stampa europea e anche mondiale, la questione è chiara da tempo: Romano Prodi è il peggior presidente che la Commissione abbia mai avuto. Sotto il suo regno, l’esecutivo europeo ha perso la sua autorità sia morale che politica. Non è un caso se parla sempre meno ai Consigli europei dei capi di stato e di governo: l’ottobre scorso, al summit d’autunno sull’economia, l’uomo semplicemente non ha detto una parola, sebbene l’economia sia appunto la materia naturale della Commissione. Un solo paese ignora tutto di questa triste realtà: l’Italia.
(Liberation 27 Settembre 2003)

L’operato di Prodi a Bruxelles, benché deriso in quasi tutta Europa, è motivo di orgoglio per molti italiani.
(Times 17 Maggio 2004) Poveri noi, in mano a quattro comunisti che lo beatificano.

"La performance di Romano Prodi come presidente della commissione europea è stata orrenda. L’ex premier italiano è l’uomo sbagliato per l’incarico. Non ha dimostrato né larghezza di vedute né l’attenzione ai dettagli richiesta per uno dei ruoli più difficili del mondo. Manager incapace, non sa comunicare, con un’allarmante propensione alle gaffe"
(The Financial Times 27 maggio 2004)

Romano Prodi, dal bilancio discusso, lascia una commissione indebolita … senza carisma, pessimo comunicatore, Romano Prodi è accusato di lasciare un’Europa senza progetto e una commissione che non ha più l’attenzione dei capi di Stato e di governo. Sotto la sua presidenza la Commissione non è stata in grado di rappresentare l’Europa sulla scena internazionale … Prodi è stato anche regolarmente accusato di utilizzare le sue funzioni a Bruxelles per pesare sulla politica italiana
.
(Le Monde 21/06/2004 )

(Prodi) non sa parlare, non sa imporre l’autorità della commissione sugli egoismi nazionali, non ha alcuna capacità di pensare in grande e presentare una visione strategica del futuro dell’Unione.
(Der Spiegel 10/10/2004 )

Prodi: Un dilettante catapultato su una poltrona troppo importante per lui.
(The Financial Times 10/10/2004)

(…) He talked up his achievements, but critics declared him the worst president in the history of the EU. (…) Charles Grant, the europhile director of the Centre for European Reform think-tank, said: He has been the most unsuccessful president in the history of the EU. (…) He came to power saying that his priority was to purge the EU’s institutions of fraud, but last year it emerged that millions of euros had vanished without trace into secret bank accounts opened by the officials of Eurostat, the EU’s statistical agency.
(Times, 26 ottobre 2004)

Capito? Mentre lui parlava di obbiettivi raggiunti e di lotta alle frodi comunitarie, qualcuno gli faceva notare che parecchi milioni di euro erano svaniti come neve al sole, senza lasciare traccia, ma dove secondo voi? Nei conti segreti aperti da funzionari dell’Eurostat. Aveva la truffa sotto il naso e cianciava di combatterla. Lui, il peggior presidente della storia.

Complimenti a Watergate, un gran bel lavoro di ricerca.


Casualmente mi imbatto in un articolo di Dacia Valent. E' fantastico, fantasticamente allucinante, tanto fantastico che se non fosse terribilmente vero ci si potrebbe ridere sopra. Lo riporto integralmente, non è il caso di aggiungere altro.


Voterò PdCI, e anche voi lo farete.

Questa volta non si scherza affatto. Non si tratta di giocare al "piccolo elettore", non si tratta nemmeno di mandare a casa l'ottavo nano, Zozzolo, perché è palese che a casa ci va, anche se battendo a terra, stizzito, i tacchi rialzati, profferendo parolacce che nemmeno la Dacia Valent...

La questione è un'altra: cosa vogliamo dal prossimo governo di sinistra (oltre a smettere di farsi chiamare "centro-sinistra")?

Semplice: vogliamo un sacco di leggi ad personam. Fatte cioè sulla persona di Zozzolo.

Vogliamo che venga promulgata la più dura legge sul conflitto d'interesse esistente al mondo, vogliamo che venga abrogata la devolution, vogliamo l'abolizione della ex-Cirielli, vogliamo l'abolizione del Lodo Maccanico, vogliamo che venga abrogata la legge voluta da Turco, Napolitano, Bossi e Fini, vogliamo che Gino Giugni smetta di girare come una trottola nel suo sepolcro e che la Legge Biagi resti un pallido ricordo della follia bipartisan da emergenza, vogliamo che le grandi opere vengano decise solo dopo una seria consultazione referendaria della popolazione sul cui territorio si va ad intervenire.

Vogliamo una legge decente sulla libertà religiosa, vogliamo che tutte le religioni siano parificate agli occhi dello Stato, vogliamo che non vengano concessi fondi per la costruzione di luoghi di culto, vogliamo che non vengano concessi finanziamenti per le attività caritatevoli delle associazioni religiose, vogliamo che ogni cittadino possa finanziare – detraendolo – il culto che preferisce e le attività caritatevoli delle organizzazioni religiose di solidarietà.

Vogliamo l'amnistia, vogliamo l'abolizione dei corpi speciali delle Forze dell'Ordine, vogliamo la costituzione di una commissione d'inchiesta sui fatti di Napoli e Genova e Sassuolo, vogliamo la smilitarizzazione delle forze di polizia giudiziaria, vogliamo l'abrogazione delle Direzioni Nazionali Antimafia ed Antiterrorismo, vogliamo l'abrogazione del Pacchetto Sicurezza Pisanu, vogliamo l'abolizione del 41 bis e di ogni regime carcerario contrario alla Costituzione, vogliamo che cessi immediatamente il regime di "doppia pena" per il condannato straniero (condanna+espulsione), vogliamo che il ricorso e l'appello abbiano effetto sospensivo sui provvedimenti amministrativi nei confronti degli immigrati, vogliamo che venga introdotto il reato di tortura nel Codice Penale.

Vogliamo che vengano rivisti gli accordi di cooperazione con Israele alla luce delle risoluzioni delle Nazioni Unite non applicate, vogliamo il riconoscimento del governo dell'Autorità Palestinese, vogliamo il ritiro immediato di ogni nostro ragazzo armato dalle missioni all'estero, vogliamo che venga istituito il Corpo Civile della Pace composto da italiani ed immigrati per gli interventi umanitari, vogliamo uscire dalla NATO, vogliamo che l'Italia diventi un paese neutrale ed il ponte tra l'Europa ed il Mediterraneo che è già geograficamente, vogliamo che i reati commessi da militari o intelligence stranieri vengano processati in Italia e comunque vogliamo che le basi straniere sul nostro territorio vengano smantellate.

Vogliamo i Pacs, vogliamo che il diritto all'aborto ed alla maternità consapevole vengano blindate per sempre, vogliamo il diritto di scegliere una morte dignitosa, vogliamo che venga abrogato il mostro legislativo sulla fecondazione artificiale, vogliamo la cancellazione hic et nunc della riforma Moratti della scuola, vogliamo la riforma della legge sulla cittadinanza che la leghi allo Ius Soli, vogliamo il diritto di voto (attivo e passivo) alle elezioni amministrative per gli stranieri regolarmente residenti, vogliamo una legge che regolarizzi la posizione del governo rispetto ai cittadini stranieri che non preveda mediatori, vogliamo un codice deontologico che protegga gli utenti dal giornalismo cialtrone, vogliamo la creazione di una Commissione per le Relazioni Razziali.

Vogliamo la dissoluzione ad æternum della Lega Nord, Forza Italia ed Alleanza Nazionale, vogliamo che venga costruito un apposito carcere dove rinchiudere tutti i membri del quasi disciolto governo delle destre, vogliamo che venga costruito direttamente come struttura fatiscente e pericolante, vogliamo che sia gestito dallo stesso efficiente personale di Abu Ghraib, vogliamo che le uniche visite che possano ricevere siano quelle degli ufficiali giudiziari che notificano altri ergastoli, vogliamo che ogni sera debbano subire una lettura degli articoli del Paperoga del Corsera squittiti dalla cella in fondo a destra e vogliamo che l'unico poster scollacciato permesso sulle pareti umide delle loro celle sia quello di Souad the cannibal Sbai in un tripudio di cellulite.

E per realizzare tutte queste cose, ma proprio tutte, dobbiamo volere e votare un governo di sinistra, un vero governo di sinistra, un governo comunista.

Francamente io sarei più per la rivoluzione, per l'abbattimento del sistema e l'eliminazione dei nemici di classe, ma a quanto pare - per il momento - ci tocca votare.

E allora, facciamolo, divertendoci. Soprattutto perché non ho capito cosa c'entri tutto ciò con il votare per Prodi, ma siccome questo è ciò che passa il convento, spero che ora abbiate compreso perché sono musulmana.

Ai gangster e babbei che ci stanno - fortunatamente - salutando, dedico poche righe di Buk Bukowsky, perché non tutto il male viene per nuocere e questo è esattamente ciò che si meritano, soprattutto a quelli che blaterano di sicurezza e difesa dell'occidente: "Vuoi sentirti sicuro? La sicurezza si può avere in galera. Tre metri quadrati tutti per te senza affitto da pagare, senza conti della luce e del telefono, senza tasse, senza alimenti. Senza multe. Senza fermi per guida in stato di ubriachezza. Cure mediche gratuite. La compagnia di persone con gli stessi interessi. Chiesa. Inculate. Funerali gratuiti."

A noi, invece e naturalmente, solo cose belle.

Dacia Valent

lunedì, aprile 03, 2006

CINQUE DOMANDE ALLA BANDA TASSOTTI

Estratto dall'articolo di Nicola Porro pubblicato sul il Giornale del 01/04/2006.

  1. Tassazione dei titoli di Stato. Nel programma dell'Unione si parla di armonizzazione delle rendite finanziarie. Prodi, nelle sue ultime uscite, ha escluso la retroattività di questa manovra che prevede l'innalzamento dell'aliquota al 19-20%.
    Cosa succede, Professore, per quei titoli emessi e comprati anche molti anni fa, e che staccheranno cedole nei prossimi anni? Il rendimento di un vecchio Btp o di un'obbligazione societaria, tra un anno, a quale aliquota verrà tassato? Anche titoli comprati nel passato, ma che assicurano i loro rendimenti in futuro, verranno esentati dall'inasprimento fiscale?
  2. Fondi comuni di investimento. Il risparmio gestito degli italiani sfiora 1,1 miliardi di euro. I fondi comuni, unico Paese praticamente al mondo, vengono tassati, grazie ad una norma di Vincenzo Visco del 1998, alla fine dell'anno. Ma non sui guadagni effettivamente realizzati. Vengono colpite le plusvalenze maturate, teoriche e dunque virtuali. I gestori dei fondi pagano il 12,5% su un guadagno che c'è sulla carta, ma non ancora realizzato. Il costo fiscale viene quotidianamente scaricato sui risparmiatori. Gentile Professore, aumentando la tassazione sui capital gain, questo meccanismo diabolico di «processo alle intenzioni di guadagno» verrebbe amplificato.
    Ha intenzione di replicare questa aberrazione?
  3. Successioni e donazioni. Prima questione dirimente è stabilire le soglie di esenzione. Verranno fornite prima delle elezioni? E a che livello saranno? Perché, Professore, sulla riduzione del cuneo fiscale ha dato cifre precise dei tagli e sulle franchigie delle successioni e sulla loro aliquota, tace? Inoltre alcuni fiscalisti sostengono che sia allo studio una manovra per congelare gli effetti elusivi che le tante donazioni di questi giorni stanno creando.
    Sostanzialmente verrebbe introdotta una nuova gabella da applicare al momento del ricongiungimento tra usufrutto (che in genere si tiene chi dona un immobile) e nuda proprietà, come spieghiamo a pagina 4. C'è qualcosa di vero?
  4. Scudo fiscale. Grazie a questa manovra rimpatriarono in Italia 70 miliardi di euro. Esiste, Professore, la volontà di fare applicare alle banche che custodiscono questi danari, una nuova imposta sostitutiva, magari una tantum?
  5. Contributi sui lavoratori autonomi e precari. Oggi sono mediamente sotto al 20%. Ha intenzione di alzarli?
    Gentile Professore, sono cinque domande. Sono le cinque paure che avete alimentato in questa campagna elettorale in materia di fiscalità. Dare una risposta precisa e di coalizione a questi interrogativi, farebbe svanire il timore, senza offesa, di ritrovarci al governo una banda Tassotti.