martedì, maggio 09, 2006

Sarà senso di colpa, rimorso o solo una immensa faccia di bronzo?

Omaggio anche da presidenti Camera e Senato e da Letta (ANSA) - ROMA, 9 mag - Il presidente del Consiglio in pectore Romano Prodi ha deposto una corona di fiori sotto la lapide di Aldo Moro in via Caetani. Oggi ricorre l'anniversario della morte dell'ex presidente della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse. Con Prodi, c'erano Rutelli, Fassino e altri parlamentari. Corone di fiori anche dai presidenti di Camera e Senato Bertinotti e Marini e dall'on. Letta.

Per una spiegazione più esaustiva: www.anele
del.it

venerdì, maggio 05, 2006

Prodi a testa bassa e le sue strategie di breve

Prodi a testa bassa vuole andare avanti come se nulla fosse, come se la maggioranza di senatori fosse schiacciante, come se potesse veramente governare. Non ha una strategia di lungo periodo, vive alla giornata, affronta pragmaticamente i problemi uno alla volta senza una visione di prospettiva. Tutti sanno che per lui sarà impossibile, ricattabile da chiunque, assomiglia più ad una bandiera sottoposta ad ogni tipo di vento piuttosto che ad un grande timoniere. Il suo obiettivo di breve però è chiaro: far eleggere D'Alema Presidente della Repubblica, l'unico personaggio che può seriamente pensare di sostituirlo alla giuda del governo. Con D'Alema fuori gioco si sente più sicuro, non certo in una botte di ferro ma in una "Vergine di Norimberga" può darsi (il sarcofago tappezzato all'interno da aculei di ferro).
Nel caso il giochetto non riuscisse, si potrebbero aprire scenari interessanti, il nuovo Presidente della Repubblica potrebbe valutare come troppo debole la soluzione Prodi uscita dalle elezioni vinte a metà. Il nuovo Presidente della Repubblica potrebbe preferire una soluzione che vedrebbe D'Alema leader di una maggioranza trasversale ai due schieramenti, una specie di grande coalizione all'italiana, sulla base di un programma condiviso, o almeno non osteggiato. La durata di tale soluzione sarebbe determinata unicamente dal numero di punti del programma su cui i due schieramenti riescono a trovare un'accordo. Certo ci vuole da entrambe le parti un notevole sforzo, soprattutto dopo una campagna elettorale così dura, uno sforzo comunque salutare per svelenire un clima politico decisamente troppo pesante. Gli elementi a favore di tale soluzione non si contano, certo non è un governo che può durare 5 anni, tra uno o due anni si tornerebbe al voto. Nel frattempo però i partiti di centro e di governo avrebbero il pallino in mano tegliendo spazi alle corrispettive formazioni estremiste.