venerdì, marzo 31, 2006

Prodi è tutto matto, matto, matto.

Liberamente estratto da "Chi è il matto?" di JimMomo.

Prodi ieri mattina, su Radio Anch'io, dopo aver dato del matto ad un ascoltatore che gli aveva posto una domanda pungente ma corretta, e senza peraltro rispondere alla suddetta domanda, si è avventurato nella seguente affermazione:

«... Non se ne parla perché c'è tutto questo dibattito concentrato sullo zero zero virgola due di fisco e non si parla mai delle nostre proposte riguardo alla politica familiare. Cioè, il problema non è solo dare alla luce un figlio... cioè un bonus quando nasce, il problema è far crescere il bambino, e noi abbiamo una proposta che è molto importante. Cioè, noi oggi abbiamo gli assegni familiari che sono soltanto per i lavoratori dipendenti e sono piuttosto modesti, poi abbiamo degli aiuti fiscali che però non toccano i quindici milioni di italiani più poveri, perché non pagano imposte, e poi abbiamo l'assegno per il terzo figlio che il nostro governo fece.

Adesso bisogna unificarle, e le vogliamo unificare, la proposta è, in duemila e cinquecento euro all'anno per ogni bambino fino all'età di diciotto anni. Quindi non solo un assegno quando uno nasce ma accompagnarlo fino a diciotto anni. Le risorse che oggi abbiamo... (...) Questo è un aiuto per i bambini. Cioè, da zero a diciotto anni, duecento euro al mese, penso che arriviamo a duemila e cinquecento euro all'anno, di assegni familiari per tutti, esclusa ovviamente la fascia più ricca, ma a livello molto elevato. Ora abbiamo le risorse, subito, per dar questo assegno ai bambini da zero a tre anni, immediatamente, e spingeremo perché si arrivi il più presto possibile fino a diciotto anni. Sono duecentosettanta milioni di euro ogni anno. Non è una cifra folle, e quindi io credo che si riuscirà abbastanza in fretta ad accompagnare la crescita di un bambino con un aiuto di duecento euro al mese fino a diciotto anni».

Incredibile sono esterrefatto.

Facciamo due conticini, per vedere chi è il matto.

Prima Fase («immediatamente»): assegno di 2.500 euro l'anno ai bimbi da zero a tre anni.
562 mila nati (dati Istat 2004) moltiplicati per tre anni fanno almeno 1 milione 686 mila (senza calcolare la tendenza all'incremento annuo delle nascite) a cui garantire i 2.500 euro. Prodi precisa «esclusa ovviamente la fascia più ricca, ma a livello molto elevato». Secondo il candidato premier il costo annuo è di 270 milioni di euro l'anno, cifra che però, divisa per i 2.500 euro pro-baby promessi fanno 108 mila baby-pensionatini. Anche aggiungendo le risorse reperibili dagli attuali assegni familiari e sgravi fiscali, dovremmo a questo punto supporre che la maggior parte del milione e mezzo di bimbi rimasti fuori abbiano avuto la fortuna di esser nati in famiglie ricchissime. Il che sarebbe in lieve contrasto con l'immagine del paese messo in ginocchio dal governo Berlusconi, ma vabbè...

Seconda Fase («il più presto possibile»): assegno di 2.500 euro l'anno ai ragazzi da zero a 18 anni (sì, avete letto bene, 18).
Considerando un tasso di crescita zero, stima al massimo favorevole per le casse dello stato, ma catastrofica per la natalità, i 562 mila nati l'anno (dati Istat 2004) vanno moltiplicati per 18 e fanno 10 milioni 116 mila ragazzi cui garantire il sussidio. Tralasciando l'esclusione per «la fascia più ricca, ma a livello molto elevato», il costo annuo per lo stato si avvicinerebbe alla cifra di euro 25.290.000.000, quasi 50 mila miliardi delle vecchie lire. Ma si sa, i ricchissimi sono la maggior parte, quindi le casse dello stato sono salve.

La ricetta della sinistra

da Torre di Babele

Miracolo: l'Unione degli opposti...
postato da Giano
Venerdi 31 Marzo 2006 ore 13:15:56


Prendiamo un insieme di partiti, partitini, movimenti e gruppuscoli vari, che hanno ideologie e programmi del tutto diversi, contrastanti e spesso addirittura opposti.
Sono destinati ad annullarsi reciprocamente, essendo costantemente in disaccordo su tutto e difficilmente riusciranno a trovare un'intesa. Non avranno mai una probabilità di successo.
Allora ecco l'idea, la trovata, la "pensata geniale".
Ci si inventa un comune denominatore, un'idea aggregante sulla quale siano tutti d'accordo.
Storicamente ciò che pone fine ai dissidi, alle faide ed alle lotte sociali è la minaccia da parte di un nemico esterno. Allora ecco la soluzione.

1) - Individuare un nemico comune: Berlusconi.
2) - Creare dal nulla una nuova aggregazione e dargli un nome che richiami l'idea della compattezza e dell'unità d'intenti: "L'Unione".
3) - Stilare un programma generico che non affronti nessun problema in dettaglio, in modo che ognuno possa leggervi ciò che gli fa comodo e che sia, pertanto, condivisibile e sottoscritto da tutti.
4) - Impostare una campagna elettorale sui più scontati luoghi comuni del populismo e della demagogia: far pagare più tasse ai ricchi, lotta all'evasione fiscale, rilanciare l'economia, ridare potere d'acquisto a stipendi e salari, aumentare le pensioni, migliorare l'assistenza sanitaria e sociale per le fasce più deboli e promettere la "felicità" di Stato. Un programma che dice tutto e niente e che difficilmente sarà realizzato, ma fa colpo e c'è sempre chi ci crede.

Bene, il più è fatto. Non resta che mobilitarsi, far finta di essere tutti d'accordo sul programma, avviare una buona campagna elettorale sfruttando tutti i mezzi della propaganda e, se tutto procede secondo le previsioni, si può arrivare a vincere le elezioni e governare l'Italia.
Facile, no? Sì, è davvero un'idea geniale.
Poi, una volta al potere, quando si tratterà di mettere in pratica alcune proposte del programma, si ricomincerà a dividersi, a litigare e darsele di santa ragione.
Però c'è una bella differenza: un conto è litigare all'opposizione, altro è litigare comodamente seduti sulle poltrone di Governo.

E il programma? Beh, si troverà di certo qualche buon motivo per giustificare i rinvii, i necessari aggiustamenti, gli adeguamenti alla "mutata situazione nazionale ed internazionale", le lungaggini dovute alla necessaria concertazione con le parti sociali, le sopravvenute priorità, le esigenze di bilancio...
Insomma, una scusa si trova sempre, via.
L'importante, in fondo, è raggiungere il potere e sconfiggere il nemico comune: Berlusconi.
Il resto sono balle...

Gli scienziati hanno scoperto che non siamo tutti uguali ...

da Walking Class di Pierluigi Mennitti.

La classifica dei paesi europei per quoziente d'intelligenza. Ovvero: non tutti sono intelligenti alla stessa maniera, anzi i francesi sono stupidi.
(Fonte: ricerca dell'Ulster University)

1) Germania e Olanda 107 punti
3) Polonia 106
4) Svezia 104
5) Italia 102
6) Austria e Svizzera 101
8) Gran Bretagna 100
9) Norvegia 100
10) Belgio, Danimarca e Finlandia 99
13) Repubblica Ceca , Ungheria e Spagna 98 p
16) Irlanda 97
17) Russia 96
18) Grecia 95
19) Francia, Romania e Bulgaria 94
22) Turchia 90 punti
23) Serbia 89 punti

giovedì, marzo 30, 2006

La menzogna sistematica

E' sorprendente come la menzogna sistematica e quotidiana riesca ad ottenere effetti anche su persone non particolarmente predisposte a cadere nel tranello. Io stesso sono stato tratto in inganno, basta poco, il lavoro, il tempo libero che è sempre meno di quello che si vorrebbe e succede che certe vicende politiche si seguano distrattamente. E' a questo punto che la menzogna, utilizzata come unico strumento di propaganda politica, ti aggredisce ed ha il sopravvento, grazie anche al quotidiano martellamento mediatico della stampa schierata ed all'incapacità della CdL di comunicare efficacemente.
Ebbene sì, bisogna dirlo, il supposto Re dei Media, Berlusconi, in realtà li subisce e, tranne che in alcuni momenti della campagna elettorale (magistrale è stato il suo intervento in Confindustria), non è in grado di comunicare in maniera efficace al cittadino le azioni del governo. Sicuramente la comunicazione dei suoi avversari politici è infinitamente più efficace.
E' emblematica la vicenda della nomina di Mieli a direttore del Corriere della Sera, tutti sapevano che Mieli è un personaggio di sinistra, organico alla sinistra, ed il recente schieramento del giornale è una logica conseguenza, ma la strapotenza mediatica della sinistra ha fatto si che il comune cittadino fosse convinto che si trattasse di un colpo di mano di Berlusconi, tutti gridavano allo scandalo dell'anomalia italiana di un Presidente del Consiglio che controlla la totalità degli organi di informazione!
La realtà era esattamente l'opposto la menzogna trionfava, come molto, troppo spesso è successo in questi ultimi decenni.
Tornando ai fatti più recenti, un blogger intelligente (oggi) sta pubblicando sul suo blog degli articoli contenenti estratti dal libro "Tutte le balle su Berlusconi", di V. Feltri e R. Brunetta.
Devo dire che mi ha aperto gli occhi, mi ha tolto quel velo di menzogna che l'efficiente organizzazione propaganistica della sinistra italiana e dei media coalizzati avevano calato su gli occhi miei e di milioni di elettori.
Spero che questi articoli vengano letti da quante pià persone possibile, per mio conto, man mano che vengono pubblicati li aggiungerò nell'elenco sottostante.

La salva-Previti.
La Cirami.
Il falso in bilancio.
la Gasparri.

mercoledì, marzo 29, 2006

Dicono che la tassazione dei B.O.T. non inciderà sulle tasche degli italiani ...

Ieri sera Fassino, a Porta a Porta, ha continuato a ripetere che la manovra prevista dall'Unione di aumento delle tasse sui titoli di stato, non avrebbe avuto alcun impatto sulle famiglie, in quanto vi sarà una corrispondente diminuzione della tassazione dei conti correnti e libretti postali.
A mio parere ciò è totalmente falso, infatti:

  • se consideriamo che il tasso creditore medio sui conti correnti bancari è pari allo 0,75% (Fonte: www.osservatoriofinanziario.com), il che significa che per la maggioranza delle persone il tasso effettivo è 0%;
  • se consideriamo che il tasso nominale dei buoni ordinari del tesoro a 12 mesi nel 2005 è oscillato tra il 2% ed il 2,64%, assumiamo un valore medio di 2,3%;
  • se ipotizziamo una giacenza media per una famiglia di 5.000 €
  • se ipotizziamo un investimento medio per famiglia in titoli di stato di 30.000 €
il risultato si traduce in una tassazione netta di 50 € annui ! (100.000 Lire rende più l'idea) che possono diventare 80 € (160.000 Lire) se consideriamo un capitale di 50.000 €.

martedì, marzo 28, 2006

Una vera schifezza

Riporto integralmente dal blog di Fausto Carioti:

Dramma a sinistra: ora si aggrappano alle leggende metropolitane

Vogliono farci credere che Silvio Berlusconi, in questi anni di governo, abbia visto il suo patrimonio aumentare in modo spudorato. Ovviamente grazie a commistioni assai poco trasparenti tra affari e politica. E' un argomento che potrebbe influenzare alcuni elettori alla vigilia del voto. Solo che, dati alla mano, è una menzogna clamorosa: Berlusconi era molto più ricco quando faceva il leader dell'opposizione. Però loro ci provano lo stesso, nella convinzione - magari fondata - che qualcuno alla fine abboccherà.
Da qualche tempo, ad esempio, gira sul web e per le strade una finta lettera di Berlusconi agli italiani. Il sito dei Giovani per l’Unione l’ha messa a disposizione di chi vuole farne il download. Anche se l’impaginazione è ricalcata sul format dei veri volantini forzisti e in fondo alla lettera appare la firma del premier, una persona mediamente intelligente capisce subito che si tratta di un falso. Nella lettera, in sostanza, Berlusconi chiede i voti agli italiani per diventare ancora più ricco. Fin qui, niente di strano e nemmeno niente di male: lo sfottò fa parte delle armi della campagna elettorale. Quello che però il lettore non capisce, perché il volantino è fatto apposta per ingannare chi lo legge, è la totale scorrettezza dei dati (citati con tanto di fonte) che sono in esso contenuti, e presentati come veri.
Una cialtronaggine che trova sfogo in due modi diversi. Il primo modo (la chiameremo “cialtronaggine di tipo A”) consiste nel nascondere parte importante dei dati, in modo che alla fine il lettore ne ottenga un’impressione del tutto falsata, opposta a quella che avrebbe se i numeri fossero presentati nella loro interezza. Il secondo modo, più diretto (“cialtronaggine di tipo B”), consiste nell’inventarsi le cose di sana pianta.
Cialtronaggine di tipo A: l’uso (molto) distorto dei dati. “Amico elettore, amica elettrice”, si legge nella finta lettera di Berlusconi, grazie al tuo voto ho potuto raggiungere l’obiettivo concreto di raddoppiare il mio patrimonio in soli due anni”. Patrimonio così conteggiato: “2003 - 5,9 miliardi di dollari; 2004 - 10 miliardi di dollari; 2005 - 12 miliardi di dollari”. Il tutto citando la fonte: la rivista americana Forbes, che è la "bibbia" in fatto di patrimoni dei nababbi. Resta però da raccontare l’altra parte della verità, quella degli anni 2001, 2002 e 2006. Volutamente omessa per ingannare il lettore. Bene, secondo la stessa classifica di Forbes, nel 2001, quando Berlusconi ha iniziato la sua avventura da presidente del Consiglio, il suo patrimonio ammontava a 10,3 miliardi di dollari. Cifra scesa a 7,2 miliardi nel 2002. E nel 2006 (altro dato mancante) la ricchezza di Berlusconi stimata da Forbes ammontava a 11 miliardi di euro. Ora che abbiamo ricostruito la serie storica completa possiamo trarre la morale: dal 2001, primo anno da presidente del Consiglio, al 2006, ultimo anno della legislatura, la ricchezza del premier si è accresciuta di 0,7 miliardi di dollari, pari appena al 6,8% in cinque anni. Un rendimento di poco superiore all’1% l’anno: roba da titoli di Stato, più che da imprenditore di successo.
Cialtronaggine di tipo B: l’invenzione dei dati. Qui siamo alla menzogna pura. Col chiaro intento di muovere il lettore al disgusto verso il miliardario, nella lettera messa gentilmente on line dai giovani dell’Unione si legge: “Ora io sono il 25esimo uomo più ricco del mondo. Pensa, nel 2001 ero solo il 48esimo!”. Solo che è falso. Nel 2001 Berlusconi era il 29° uomo più ricco del mondo (e non il 48°, come scritto nella lettera), ed è sceso al 35° nel 2002, al 45° nel 2003, per risalire al 30° nel 2004, al 25° nel 2005 e ripiombare giù al 37° nel 2006. Dunque, in questi anni di governo, Berlusconi non ha guadagnato 23 posizioni nella classifica dei ricchi del mondo, come vogliono farci credere, ma ne ha perse 8.
Non basta. A sinistra si guardano bene dal dire che nel 2000, ultimo anno passato da Berlusconi all'opposizione, la sua ricchezza era valutata dalla stessa Forbes in 12,8 miliardi di dollari (cifra mai raggiunta in seguito), tanto da collocarlo al 14° posto nella lista mondiale dei miliardari (posizione mai più riconquistata). Mentre nel 1996, quando iniziò la legislatura governata dall'Ulivo e lui era leader dell'opposizione, Berlusconi stava messo assai peggio: era al 35° posto, con un patrimonio stimato da Forbes in 5 miliardi di dollari.
Volendo quindi trovare un indice di correlazione tra le fortune di Berlusconi e la sua attività politica, se ne ricava che il proprietario di Mediaset si è arricchito solo stando all'opposizione. Però non va detto, perché sennò il teorema della sinistra si smonta e si scopre che quella che hanno in mano non è niente più di una leggenda metropolitana.
Nessuno, ovviamente, qui crede che Berlusconi si sia rovinato con la politica. Ma sostenere che la sua ricchezza attuale sia frutto dei cinque anni passati al governo - come vogliono farci credere anche molti parlamentari di sinistra - è smentito dagli stessi indicatori con cui la sinistra pretende di dimostrare il contrario, e quindi “contraddice il principio di realtà”, per usare il linguaggio di Piero Ostellino. Ovvero è una cazzata colossale. Possibile che a sinistra siano così a corto di argomenti contro Berlusconi da dover manipolare e inventare i dati? Qual è il loro problema? Semplice mancanza di intelligenza o drammatica carenza di argomenti migliori?

La classifica di Forbes del 1996
La classifica di Forbes del 2000
La classifica di Forbes del 2001
La classifica di Forbes del 2002
La classifica di Forbes del 2003
La classifica di Forbes del 2004
La classifica di Forbes del 2005
La classifica di Forbes del 2006

Se queste sono le armi politiche della sinistra, se questa è la statura morale di quelli che aspirano a governare l'Italia, se questo linciaggio "ad-personam" è lo specchio del modo di operare di chi governerà l'Italia nei prossimi anni, .... POVERI NOI!!!!!

lunedì, marzo 27, 2006

Leggendo qua e là ...

... è mai possibile fidarsi di chi organizzò una seduta spiritica, ai tempi del sequestro Moro? I giudici hanno scelto di credere a questa panzana, già inverosimile nel Paese dei bugiardi, ma ciò non significa dimenticare il fatto: mentre il presidente della Dc era sequestrato dalle Brigate Rosse, Prodi e un gruppo di amici, riuniti a Bologna, interrogavano gli «spiriti». Ambienti vicini a Prodi hanno sempre raccontato la storiella che l’indicazione «Gradoli 96», che corrispondeva al nome e al civico di una strada, nella quale era ubicato un covo utilizzato dalle Br romane nel corso del sequestro, sarebbe stato suggerito da un autonomo. In realtà gli autonomi di Bologna non sapevano nulla: si trattava di un ambiente facilmente infiltrabile e le Br lo sapevano molto bene per andare a dire a qualche amico l’indirizzo di un covo supersegreto. In verità «lo spirito» interrogato dalla brigata di Prodi era del Pci, e il collegamento con le Br aveva anch’esso un indirizzo molto preciso: il Kgb. Questo è il punto della questione.
E’ evidente che Prodi a Bologna aveva contatti col Pci e che il Partito li aveva con Mosca, vero mandante del rapimento e dell’omicidio Moro. Ma tutti costoro avevano paura, così si preferì dire una «mezza verità», in modo da scaricarsi la coscienza. Non del tutto però, visto che quando la polizia iniziò a indagare dalla parte sbagliata, tutti si guardarono bene dal ribadire che si trattava proprio di via Gradoli. E Moro morì.Possibile che milioni di cittadini italiani, che solo in minima parte hanno creduto alle balle di Vanna Marchi, possano ancora sostenere a testa alta di credere alla balla della seduta spiritica di Prodi e dei suoi amici? ...

Paolo della Sala (www.RagionPolitica.it)

In merito aggiungo il seguente contributo ...

Leggendo qua e là ...

Il male poco oscuro dello stato sociale

Frédéric Bastiat è morto nel 1850. Allora cominciavano ad essere create le prime società di mutuo soccorso. Lo stato sociale, così come oggi lo conosciamo, non esisteva ancora. Eppure il grande economista e filosofo liberale aveva già capito come sarebbe andata a finire....

Pinocchio.

(Uno spunto interessante di riflessione)