mercoledì, maggio 23, 2007

Signora Letizia Moratti abbiamo bisogno di lei.

Una volta tanto parlo di una questione "personale" o meglio che mi tocca da vicino, infatti tanto personale non è, anzi coinvolge diverse decine di migliaia di cittadini. Milano, la città in cui vivo, è letteralmente tagliata in due da una ferrovia, la Milano - Mortara che attraversa in superficie la città da ovest ad est creando, tra l'altro enormi colli di bottiglia in corrispondenza dei varchi di attraversamento, ma, soprattutto, passando a pochi metri da edifici residenziali. Un progetto in via di attuazione porterà il traffico di tale linea ferroviaria dagli 8 - 10 treni al giorno ad una cifra vicina ai 200 transiti giornalieri. La preoccupazione è soprattutto per l'inquinamento acustico (ovviamente di picco e non medio) e per le vibrazioni che ne sono strettamente correlate.

L'obiettivo è assolutamente condivisibile, verrà creata una linea suburbana (S9) che affiancandosi alle altre linee realizzate o in fase di realizzazione ed alle linee metropolitane, dovrebbe convogliare un numero rilevante di persone sui mezzi di trasporto pubblico sottraendoli al trasporto su gomma con benefici evidenti sotto innumerevoli punti di vista.

Veniamo allora alle note dolenti. RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ha realizzato un progetto di insonorizzazione (dimenticandosi totalmente del problema vibrazioni) sulla base di rilevi topografici risalenti a 30 anni fa. A quel tempo una buona parte del percorso ferroviario costeggiava insediamenti industriali. Il risultato è quello che RFI ha proposto per un tratto cittadino di circa 6 Km la realizzazione di un muro alto 5 metri di parete prefabbricata e 2 metri di materiale plastico fonoassorbente. Un muro alto 7 metri in gran parte di cemento! Persino il muro di Berlino poteva essere giudicato più grazioso.

Ieri sera 22 maggio è stata fatta una riunione con la cittadinanza, il Comitato Milano - Mortara, i Consigli di Zona e rappresentanti del Consiglio Comunale in quanto RFI ha indetto una gara di appalto senza minimamente recepire le proposte di modifica progettuale che pure erano state formulate in modo anche circostanziato e sulle quali vi è totale unità di consenso tra maggioranza ed opposizione, fatto di per sé inaudito in Italia ma chiaramente indicatore di quanto la situazione che si verrebbe a creare sia totalmente al di fuori del buon senso.
Le proposte di immediata praticabilità sono sostanzialmente due: installare la stessa tecnologia utilizzata per le linee ad alta velocità per le riduzione delle vibrazioni (banalizzando si tratta di cuscinetti elastici tra le rotaie ed il terreno) e realizzare la posto del muro un tunnel in policarbonato trasparente (soluzione adottata in diverse città nel mondo). Esiste poi una terza soluzione, definitiva, risolutiva, una soluzione che consente di ripensare e riqualificare tutta la cintura sud di Milano, una soluzione degna di una Grande Citta: l'interramento della linea ferroviaria. Costoso è vero ma il valore di una tale soluzione va ben al di là dei costi.

A questo punto non resta che partecipare compatti alla manifestazione che si terrà mercoledì 30 maggio in piazzale Lodi alle ore 18.30. Non mi aspetto ovviamente molto da questa manifestazione, anche se è giusto comunque far sapere che c'è un consenso della cittadinanza. Quello che è assolutamente necessario invece fare, sarà coinvolgere direttamente il Sindaco di Milano (da quì il titolo del post) perché solo un sindaco può impedire un simile scempio, ma in seconda battuta sarà indispensabile anche l'appoggio della Regione Lombardia che è il vero committente di RFI e perchè no del Governo perchè dopo tante leggi speciali per Roma, per Napoli magari un finanziamento che va ad incidere sulla vivibilità di una delle città più congestionate d'Europa forse ce lo meritiamo anche noi.


5 commenti:

Unknown ha detto...

tienimi informato. La questione mi interessa. Ddavide@libero.it

Andrea ha detto...

Pubblicherò su questo blog eventuali sviluppi, compreso l'indirizzo di un sito internet ufficiale del comitato non appena disponibile.
Grazie per l'interesse.

giovannif. ha detto...

Ciao Andrea, volevo chiederti se hai fatto caso come la linea 3 della metropolitana sia molto più rumorosa delle altre due.
Questo succede perchè sono stati interposti tra rotaie e terreno degli ammortizzatori elastici o meglio, banali pezzi rettangolari di gomma, per limitare le vibrazioni. E' così che quest'ultime non riuscendo a scaricarsi a terra restano sul treno e quindi nelle orecchie dei passeggeri.
Altra cosa. Concordo che interrare la ferrovia in oggetto sarebbe stata la soluzione migliore, ma faccio presente che tale linea è stata recentemente ristrutturata per farla funzionare in superficie.
Ad esempio i ponti di Via Pezzotti e Meda sono stati demoliti e poi ricostruiti per migliorare la viabilità (specie quella dei camion). Così non è stato per il ponte delle Milizie dove la sua ristrutturazione non gli ha fatto guadagnare neanche un centimetro d'altezza. Accade così regolarmente che ogni due o tre mesi un camion ignori i segnali stradali, transitando sotto il ponte e danneggiando la linea aerea del tram, provocando condizioni di pericolo e disagi alla circolazione per diverse ore.

Andrea ha detto...

Ciao Giovanni, la soluzione degli ammortizzatori anti vibrazioni proposta è la stessa che viene utilizzata per le tratte ad alta velocità. Non sono un tecnico e non posso valutare il motivo dell'eccessiva rumorosità della linea 3.
Per quanto riguarda gli interventi già effettuati penso possano rientrare in un discorso di manutenzione anche se in alcuni casi si è trattato di un rifacimento. La soluzione ottimale, a mio avviso, è invece quella di eliminare la ragione di esistere dei ponti, evitando di agire secondo un approccio minimalista, ma con un'operazione ambiziosa nel quadro di una visione strategica di lungo periodo. Milano in questi anni ha già dato prova di essere capace di "pensare in grande", di saper intraprendere iniziative degne di una grande metropoli moderna.

Andrea

Anonimo ha detto...

situazione angosciante. purtroppo non un caso unico, www.radicagliari.org