venerdì, marzo 31, 2006

La ricetta della sinistra

da Torre di Babele

Miracolo: l'Unione degli opposti...
postato da Giano
Venerdi 31 Marzo 2006 ore 13:15:56


Prendiamo un insieme di partiti, partitini, movimenti e gruppuscoli vari, che hanno ideologie e programmi del tutto diversi, contrastanti e spesso addirittura opposti.
Sono destinati ad annullarsi reciprocamente, essendo costantemente in disaccordo su tutto e difficilmente riusciranno a trovare un'intesa. Non avranno mai una probabilità di successo.
Allora ecco l'idea, la trovata, la "pensata geniale".
Ci si inventa un comune denominatore, un'idea aggregante sulla quale siano tutti d'accordo.
Storicamente ciò che pone fine ai dissidi, alle faide ed alle lotte sociali è la minaccia da parte di un nemico esterno. Allora ecco la soluzione.

1) - Individuare un nemico comune: Berlusconi.
2) - Creare dal nulla una nuova aggregazione e dargli un nome che richiami l'idea della compattezza e dell'unità d'intenti: "L'Unione".
3) - Stilare un programma generico che non affronti nessun problema in dettaglio, in modo che ognuno possa leggervi ciò che gli fa comodo e che sia, pertanto, condivisibile e sottoscritto da tutti.
4) - Impostare una campagna elettorale sui più scontati luoghi comuni del populismo e della demagogia: far pagare più tasse ai ricchi, lotta all'evasione fiscale, rilanciare l'economia, ridare potere d'acquisto a stipendi e salari, aumentare le pensioni, migliorare l'assistenza sanitaria e sociale per le fasce più deboli e promettere la "felicità" di Stato. Un programma che dice tutto e niente e che difficilmente sarà realizzato, ma fa colpo e c'è sempre chi ci crede.

Bene, il più è fatto. Non resta che mobilitarsi, far finta di essere tutti d'accordo sul programma, avviare una buona campagna elettorale sfruttando tutti i mezzi della propaganda e, se tutto procede secondo le previsioni, si può arrivare a vincere le elezioni e governare l'Italia.
Facile, no? Sì, è davvero un'idea geniale.
Poi, una volta al potere, quando si tratterà di mettere in pratica alcune proposte del programma, si ricomincerà a dividersi, a litigare e darsele di santa ragione.
Però c'è una bella differenza: un conto è litigare all'opposizione, altro è litigare comodamente seduti sulle poltrone di Governo.

E il programma? Beh, si troverà di certo qualche buon motivo per giustificare i rinvii, i necessari aggiustamenti, gli adeguamenti alla "mutata situazione nazionale ed internazionale", le lungaggini dovute alla necessaria concertazione con le parti sociali, le sopravvenute priorità, le esigenze di bilancio...
Insomma, una scusa si trova sempre, via.
L'importante, in fondo, è raggiungere il potere e sconfiggere il nemico comune: Berlusconi.
Il resto sono balle...

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