lunedì, marzo 27, 2006

Leggendo qua e là ...

... è mai possibile fidarsi di chi organizzò una seduta spiritica, ai tempi del sequestro Moro? I giudici hanno scelto di credere a questa panzana, già inverosimile nel Paese dei bugiardi, ma ciò non significa dimenticare il fatto: mentre il presidente della Dc era sequestrato dalle Brigate Rosse, Prodi e un gruppo di amici, riuniti a Bologna, interrogavano gli «spiriti». Ambienti vicini a Prodi hanno sempre raccontato la storiella che l’indicazione «Gradoli 96», che corrispondeva al nome e al civico di una strada, nella quale era ubicato un covo utilizzato dalle Br romane nel corso del sequestro, sarebbe stato suggerito da un autonomo. In realtà gli autonomi di Bologna non sapevano nulla: si trattava di un ambiente facilmente infiltrabile e le Br lo sapevano molto bene per andare a dire a qualche amico l’indirizzo di un covo supersegreto. In verità «lo spirito» interrogato dalla brigata di Prodi era del Pci, e il collegamento con le Br aveva anch’esso un indirizzo molto preciso: il Kgb. Questo è il punto della questione.
E’ evidente che Prodi a Bologna aveva contatti col Pci e che il Partito li aveva con Mosca, vero mandante del rapimento e dell’omicidio Moro. Ma tutti costoro avevano paura, così si preferì dire una «mezza verità», in modo da scaricarsi la coscienza. Non del tutto però, visto che quando la polizia iniziò a indagare dalla parte sbagliata, tutti si guardarono bene dal ribadire che si trattava proprio di via Gradoli. E Moro morì.Possibile che milioni di cittadini italiani, che solo in minima parte hanno creduto alle balle di Vanna Marchi, possano ancora sostenere a testa alta di credere alla balla della seduta spiritica di Prodi e dei suoi amici? ...

Paolo della Sala (www.RagionPolitica.it)

In merito aggiungo il seguente contributo ...

0 commenti: